Il centrodestra che rivendica di aver fatto il «campo largo», il centrosinistra che vuol fare valere l'unità di intenti fra Pd e M5s (qui uniti, altrove divisi), il terzo concorrente che aspira al ruolo di outsider: di fronte, poco meno di 568 mila elettori, ma col timore che l'astensionismo diventi protagonista. E' la foto di partenza delle elezioni regionali in Basilicata: urne aperte dalle 7 di domenica alle 15 di lunedì in 682 sezioni nei 131 comuni lucani. Si voterà anche in quattro sezioni ospedaliere.
Elezioni in Basilicata, le regole
Due elementi importanti da considerare: non sono previsti né il voto disgiunto né il ballottaggio e quindi chi dei tre candidati alla presidenza prenderà più voti guiderà una Regione che ha alcuni grossi problemi da affrontare. Lo spopolamento che pare inarrestabile, infrastrutture inadeguate, una sanità con molti limiti e un «clima» non proprio idilliaco a circondare il settore dell'automotive, che ha nello stabilimento Stellantis a Melfi uno dei punti di forza.
Il candidato del centrodestra
Ad ogni modo, forse per la prima volta nella storia politica della Basilicata, la fase che ha preceduto il voto è stata ricca di spunti e fatti originali, lasciando tracce che avranno un peso, anche a partire da martedì prossimo, nel rapporto tra i partiti. Il «campo larghissimo» che Vito Bardi - presidente uscente e ricandidato del centrodestra - ha rivendicato in un'intervista (o il «campo allargato», come l'ha definito un altro esponente dello schieramento), comprende sette liste (Forza Italia, FdI, Lega, Udc-Dc con Rotondi-Popolari uniti, Azione, Orgoglio Lucano, che accoglie esponenti di Italia Viva, La Vera Basilicata). Bardi si è detto «ottimista» spingendosi fino a dire di voler superare il 50 per cento: se accadrà, per lui si aprirà una partita politica interessante quando dovrà «tenere insieme» le richieste di un'alleanza che ha unito il centrodestra «classico» con Calenda e Renzi.
Il candidato del centrosinistra
Più tormentato il cammino del centrosinistra: da mesi annunciato candidato alla presidenza - sostenuto dal Pd - l'imprenditore Angelo Chiorazzo ha fatto un passo di lato al momento decisivo (per la contrarietà verso di lui del M5s e di altri), lasciando il posto al chirurgo Domenico Lacerenza che però, circa 72 ore dopo essere stato designato alla guida dello schieramento, ha rinunciato.
Il terzo concorrente
Il terzo concorrente è Eustachio Follia, alfiere del movimento politico europeo Volt, che vuole conquistare prima di tutto una parte dell'elettorato di centrosinistra. Cinque anni fa - in un contesto diverso da quello attuale - Bardi vinse con il 42,2 per cento, lasciando al 33,1 per cento il candidato del centrosinistra, mentre il M5s raggiunse il 20,3 per cento con un suo portabandiera.
Ultimo aggiornamento: Domenica 21 Aprile 2024, 07:10
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